19 ottobre 2010

Siamo schiavi...

Caro lettore,

"siamo schiavi, vuoto che vieta libertà di pensiero..." canta Anna Oxa nell'ultimo cd. No, non voglio parlarti ancora di Anna Oxa, tranquillo, ma le sue parole mi ronzano in testa come riassunto della sensazione di impotenza e frustrazione che mi attraversa in questi giorni.

Assistiamo quasi impotenti a una manipolazione dell'informazione, ormai quotidianamanete ripetuta, che lascia stupiti, interdetti e indignati. I tg della Rai, specialmente l'ormai indecente tg1 di Minzolini, ci riempiono di dettagli inutili e morbosi sull'omicidio di Sara, influenzando l'opinione pubblica ed emettendo condanne prima della giustizia regolare, ma tralasciano le notizie "vere" e inquietanti, che sono davvero di interesse pubblico.

Ho sempre parlato contro un'informazione basata sulla cronaca e sul gossip, ma mai quanto ora mi rendo conto di come essa sia uno degli elementi chiave di una strategia di pensiero che sta rendendo l'Italia "peggio dello Zimbabwe", come qualcuno di recente ha annotato (con tutto il rispetto per lo Zimbabwe). Al cittadino non interessa (o non dovrebbe interessare, salvo il caso di patologie psichiatriche) l'andamento di una particolare inchiesta di cronaca nera (ora c'è Sara, ma in passato abbiamo avuto Cogne, Meredith, il piccolo Tommy... e tanti altri), per la quale ci sono persone competenti (speriamo) e stipendiate, ma le notizie sull'andamento dell'economia (in termini comprensibili), della politica, sui problemi "veri" e "universali" (cioè di tutti) come le guerre, le ingiustizie, le violazioni dei diritti umani... Ma queste ci vengono negate, o vengono marginalizzate, ridotte, presentate solo quando possono "colpire" o "fare notizia", il più delle volte occultate perché non "tirano l'audience"...

Già, perché questo è il problema della televisione e dei giornali: che vanno avanti tutti coi contratti pubblicitari e perciò devono fare "audience", altrimenti gli spazi pubblicitari non vendono e tutto il sistema finisce per non avere i soldi per automantenersi e pagare compensi esorbitanti alle personalità coinvolte. Abbiamo perso la possibilità di avere una vera "informazione" quando la pubblicità ha preso il sopravvento come metodo di finanziamento. Quale garanzia c'è (salvo rari casi) di vera informazione se lo scopo principale è non perdere i contratti pubblicitari? Se è meglio sguazzare nella curiosità morbosa di una nazione incivile e bigotta come l'Italia, resa tale dalla dittatura religiosa cattolica, per fare programmi di "intrattenimento" o anche di "dibattito", piuttosto che cercare di rendere tutti davvero coscienti delle cose che accadono e del loro significato, spesso non immediato, cosa aspettarsi davvero?

In questi giorni di indecorosa sovraesposizione dell'omicidio di Sara (sul quale c'è già chi deve indagare ed emettere in futuro sentenze, quindi la mia opinione e quella di chiunque altro non conta niente) non ho ascoltato notizie nel tg di Minzolini e su vari altri su cose serie come: il riconteggio dei voti in Piemonte che probabilmente ribalterà il risultato elettorale delle utlime amministrative; la nuova inchiesta dei magistrati romani (non milanesi) sull'ennesima frode fiscale di mister B.; i tentativi quasi completati della riscrittura della legge sul traffico delle armi dall'Italia verso l'estero, per facilitarne il corso (e gli affari connessi); i fatti "veri" che riguardano la questione palestinese e le violazioni dei diritti umani perpetrate dallo stato d'Israele senza sanzioni internazionali a frenarlo... e tanto altro che andrebbe aggiunto...

Per non parlare dei tentativi di censura "ex ante" (come va di moda dire adesso) a personaggi (a volte anche non del tutto condivisibili ma comunque liberi di esprimersi) quali Santoro, Saviano, Benigni, la Dandini e la Gabanelli, non sia mai che riescano a farci "pensare", meglio i "processi da salotto pomeridiano" condotti dalla Venier o da Giletti...

E non entro nemmeno nella "censura totale", anche da parte di quotidiani ancora intelligenti come la Repubblica o il Fatto Quotidiano, sulle questioni ecclesiastiche, dove si continua a far coincidere la Chiesa con quella schifosa gerarchia di ipocriti e affaristi che abbiamo, piuttosto che con le tante voci della Chiesa "di base" (che poi è l'unico concetto di Chiesa plausibile) che dicono e fanno ben altro...

"Siamo schiavi", ma forse vogliamo anche esserlo perché non alziamo la voce e non gridiamo allo "scandalo", nel senso più evangelico del termine... la consolazione, o meglio ancora la serenità, torna però nel cuore quando ci rendiamo conto che la Vita è altrove, che questa decrepita e fatiscente civiltà occidentale (e il suo autocentrico razionalista pensiero filosofico) è agli sgoccioli e che l'umanità ripartirà altrove, nei tempi tipici della storia, lunghi e saggi... così coloro che "sono stati schiavi" libereranno a lungo andare noi che "siamo schiavi" adesso!