Caro lettore,
nella Mansarda si ascolta musica, si riflette, ma si legge anche, letture "nuove" per giunta. Da un po' di tempo infatti mi sto aprendo ad autori mai affrontati, senza trascurare i vecchi che mi accompagnano da anni. Infatti, di recente mi sono lasciato coinvolgere da un autore italiano famoso, che sempre avevo evitato. Sto parlando di Andrea Camilleri e soprattutto del suo Commissario Montalbano. Non so perché finora avevo tralasciato i suoi libri, considerato che la fiction tv su Montalbano non è affatto male (nonostante io non bazzichi la tv da anni...) e che Luca Zingaretti è un ottimo attore. Ma pensavo che i "gialli" non sono il mio genere. Beh, di recente mi son dovuto ricredere, non tanto sui "gialli", ma su Camilleri di certo. I suoi libri, al di là dell'intreccio narrativo (prevedibile a volte) sono gustosi per la caratterizzazione dei personaggi, per il linguaggio, sicilianamente colorito, ma ancor di più per gli affondi di satira politica e sociale che Camilleri mette nel testo, spesso attraverso ragionamenti e riflessioni di Montalbano. Non c'è libro dei suoi (e ne ho letti tre in rapida successione, uno al giorno: La luna di carta, La pazienza del ragno, La vampa d'agosto) in cui non ci siano sacrosante riflessioni sulla situazione sociale della Sicilia in particolare e sull'Italia in generale, con riferimenti nemmeno troppo velati al "palazzinaro sceso in politica" (così lo definisce varie volte Montalbano) che sono sempre gustosissimi. Insomma una lettura frizzante, gradevole e letterariamente stimolante per i pensieri e i risvolti reali. Se, come me, lo avete snobbato, buttatevi su Camilleri e godetevi i suoi libri.
Una seconda "nuova" lettura la devo, come altre volte in passato, al regalo di una C(hi)ara amica (tu sai chi sei!) che mi ha donato un divertentissimo romanzo di Nick Hornby, autore anch'esso fuori dalle mie frequentazioni passate, "High Fidelity" (Alta fedeltà) da cui quel raffinato regista inglese che è Stephen Frears (Le relazioni pericolose, The Queen, Piccoli affari sporchi, ...) ha tratto nel 2000 uno strepitoso film (che invece avevo visto) con uno spumeggiante John Cusack (candidato al Golden Globe per questo ruolo), attore che si vede anche troppo poco al cinema di recente, accompagnato dalla simpaticissima sorella Joan Cusack (esperta in ruoli secondari ma sempre memorabili, pensate alla fidanzata di Kevin Kline in In and Out mollata sull'altare), dall'istrionico Jack Black, dalla bella Catherine Zeta-Jones e da una guest star come Tim Robbins. Insomma, se il libro, come spesso capita, è meglio del film, potete immaginare le risate...
Ma il titolo di oggi dice Leggere E Ascoltare, quindi cosa si ascolta nella Mansarda in questi giorni, mentre libri e film escono dagli scatoloni e migrano verso gli scaffali? Beh, un po' di tutto, la rilassante e originale musica dei Clannad, gruppo irlandese rock-celtico con la voce stupenda di Maire Brennan (la sorella maggiore, per età e bravura, di Enya) nei loro "Cran Ull" (1980) e "Magical Ring" (1983). Poi la soffice e calda voce di Sade in "Stronger than Pride" (1988) e la classe senza età di Annie Lennox in "Medusa" (1995). Senza trascurare gli italiani che mi restano nel cuore sempre: Claudio Baglioni con "Strada facendo" (1980, particolarmente adatto alla mia fase attuale... Voglio andar via...), Anna Oxa con "La mia corsa" (1984, Tornerai, dolce vento, celeste marea, spargeremo i colori dell'orchidea sopra le città...), i Matia Bazar di "Melanchòlia" (1985, Ti sento, la musica si muove appena...) e Alice col suo "Exit" (1998, con un'incursione imprevista di Morgan ne "L'immagine"). Magari non t'importa della musica che ascolto, ma così hai un'idea dell'atmosfera e puoi, se vuoi, provare a ricrearla...
In attesa di condividere nuove e più profonde riflessioni...
Un saluto da Robinton
nella Mansarda si ascolta musica, si riflette, ma si legge anche, letture "nuove" per giunta. Da un po' di tempo infatti mi sto aprendo ad autori mai affrontati, senza trascurare i vecchi che mi accompagnano da anni. Infatti, di recente mi sono lasciato coinvolgere da un autore italiano famoso, che sempre avevo evitato. Sto parlando di Andrea Camilleri e soprattutto del suo Commissario Montalbano. Non so perché finora avevo tralasciato i suoi libri, considerato che la fiction tv su Montalbano non è affatto male (nonostante io non bazzichi la tv da anni...) e che Luca Zingaretti è un ottimo attore. Ma pensavo che i "gialli" non sono il mio genere. Beh, di recente mi son dovuto ricredere, non tanto sui "gialli", ma su Camilleri di certo. I suoi libri, al di là dell'intreccio narrativo (prevedibile a volte) sono gustosi per la caratterizzazione dei personaggi, per il linguaggio, sicilianamente colorito, ma ancor di più per gli affondi di satira politica e sociale che Camilleri mette nel testo, spesso attraverso ragionamenti e riflessioni di Montalbano. Non c'è libro dei suoi (e ne ho letti tre in rapida successione, uno al giorno: La luna di carta, La pazienza del ragno, La vampa d'agosto) in cui non ci siano sacrosante riflessioni sulla situazione sociale della Sicilia in particolare e sull'Italia in generale, con riferimenti nemmeno troppo velati al "palazzinaro sceso in politica" (così lo definisce varie volte Montalbano) che sono sempre gustosissimi. Insomma una lettura frizzante, gradevole e letterariamente stimolante per i pensieri e i risvolti reali. Se, come me, lo avete snobbato, buttatevi su Camilleri e godetevi i suoi libri.
Una seconda "nuova" lettura la devo, come altre volte in passato, al regalo di una C(hi)ara amica (tu sai chi sei!) che mi ha donato un divertentissimo romanzo di Nick Hornby, autore anch'esso fuori dalle mie frequentazioni passate, "High Fidelity" (Alta fedeltà) da cui quel raffinato regista inglese che è Stephen Frears (Le relazioni pericolose, The Queen, Piccoli affari sporchi, ...) ha tratto nel 2000 uno strepitoso film (che invece avevo visto) con uno spumeggiante John Cusack (candidato al Golden Globe per questo ruolo), attore che si vede anche troppo poco al cinema di recente, accompagnato dalla simpaticissima sorella Joan Cusack (esperta in ruoli secondari ma sempre memorabili, pensate alla fidanzata di Kevin Kline in In and Out mollata sull'altare), dall'istrionico Jack Black, dalla bella Catherine Zeta-Jones e da una guest star come Tim Robbins. Insomma, se il libro, come spesso capita, è meglio del film, potete immaginare le risate...
Ma il titolo di oggi dice Leggere E Ascoltare, quindi cosa si ascolta nella Mansarda in questi giorni, mentre libri e film escono dagli scatoloni e migrano verso gli scaffali? Beh, un po' di tutto, la rilassante e originale musica dei Clannad, gruppo irlandese rock-celtico con la voce stupenda di Maire Brennan (la sorella maggiore, per età e bravura, di Enya) nei loro "Cran Ull" (1980) e "Magical Ring" (1983). Poi la soffice e calda voce di Sade in "Stronger than Pride" (1988) e la classe senza età di Annie Lennox in "Medusa" (1995). Senza trascurare gli italiani che mi restano nel cuore sempre: Claudio Baglioni con "Strada facendo" (1980, particolarmente adatto alla mia fase attuale... Voglio andar via...), Anna Oxa con "La mia corsa" (1984, Tornerai, dolce vento, celeste marea, spargeremo i colori dell'orchidea sopra le città...), i Matia Bazar di "Melanchòlia" (1985, Ti sento, la musica si muove appena...) e Alice col suo "Exit" (1998, con un'incursione imprevista di Morgan ne "L'immagine"). Magari non t'importa della musica che ascolto, ma così hai un'idea dell'atmosfera e puoi, se vuoi, provare a ricrearla...
In attesa di condividere nuove e più profonde riflessioni...
Un saluto da Robinton